venerdì 27 dicembre 2019

Con donna Matilde alla ricerca delle fate perdute

Tra gli innumerevoli pregi dei piccoli editori c’è, tra i più ambiti, l’abilità di scovare e ripubblicare testi dimenticati o poco noti. E’ quello che ha fatto la giovane casa editrice Rina edizioni, nata un anno fa con l’intento di interessarsi alle voci di scrittrici del passato, riportando alla luce L’ultima fata. Fiaba per i bambini di Matilde Serao
La riscoperta di questo breve testo destinato all’infanzia, scritto su commissione dell’azienda alimentare Fosfatine Falières, è davvero una chicca perché il volumetto è uscito nel 1909 in Francia con il titolo La derniere fée. Conte pour les enfants ed è arrivato in Italia solo in secondo momento, circolando pochissimo, ma confermando le doti letterarie e inventive della scrittrice e giornalista, fondatrice de Il Mattino insieme al marito Edoardo Scarfoglio.




Tutte le edizioni, così come quella appena uscita in tiratura limitata, sono pubblicazioni d’arte e contengono le illustrazioni in bianco e nero dal pittore francese George Rochegrosse, già illustratore di opere di Baudelaire, Flaubert, Hugo. 
L’avvincente storia fantastica racconta la sparizione delle fate che non viene accettata da Giorgio, bambino “pieno di giudizio e di riflessione”. “Ogni monelleria di bimbo uccide una fata, e i fanciulli di oggi ne hanno fatte tante che, di fate, non ve ne sono rimaste più” gli dice la mamma una sera, momento in cui Giorgio decide di partire per cercarne qualcuna convinto che la bontà di un bambino ne possa resuscitare almeno una. 
Nel 2016 l’Emeroteca Biblioteca Tucci ha esposto una copia della versione italiana de L’ultima fata a Napoli, all’interno della mostra I libri e i giornali di Edoardo e Matilde, ossia della celebre coppia Scarfoglio. Secondo il catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale del Ministero dei Beni Culturali, questo prezioso volumetto è posseduto soltanto da due biblioteche, l’Universitaria di Cagliari e la Provinciale di Campobasso, mentre, secondo il catalogo internazionale Kit, l’edizione francese è presente in tre copie: nella Biblioteque Nationale de France, nella Biblioteca dell’Università di Chieti e nella Biblioteca Giustino Fortunato di Roma. 
“Stavo cercando testi per l’infanzia da pubblicare quando mi sono imbattuta nella mostra alla Biblioteca Tucci e ho scoperto l’esistenza di questo volume di Matilde Serao. Grazie a internet ne ho trovata una copia in una libreria antiquaria di Napoli e l’ho acquistata” racconta la responsabile della casa editrice Michela Dentamaro, 28 anni, romana, con alle spalle un percorso di studi letterari, che aveva già pubblicato l’anno scorso un altro testo della scrittrice Parla una donna. Diario feminile di guerra. “Matilde Serao è stata tra le prime voci che ho riproposto – spiega la giovane editrice – In questo libro del 1916 la parola feminile appare sempre con una sola ‘m’. Non è un errore perché all’epoca si usava così, rispettando la provenienza latina. Ogni pubblicazione rispetta fedelmente l’originale”.

Il Mattino - 10/12/2019


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