mercoledì 3 aprile 2019

Joumana Haddad, la poesia del corpo

Per la poetessa libanese Joumana Haddad «la scrittura è un atto fisico». 
«Scrivo con la mente, con il corpo, con le unghie - dice - Trovo una sorta di erotismo nello scrivere e lo vivo come un atto sessuale, tanto concreto quanto astratto; un atto d’amore completo, non solo cerebrale». Definita «la voce trasgressiva del Libano» per i suoi testi poetici e in prosa provocatori, in cui la sessualità è trattata senza inibizioni per rompere lo stereotipo della donna araba schiava dell’universo maschile, Joumana ha preparato il suo nuovo «urlo di libertà» per rivendicare l’esistenza del corpo. Si tratta di una rivista trimestrale dedicata alla via dei sensi dal titolo Jasad (www.jasadmag.com), in arabo Corpo, auto-prodotta e distribuita dal mese di ottobre nelle librerie del Libano e per abbonamento negli altri Paesi arabi. 



Il periodico, primo nel suo genere nel mondo arabo, esplora, attraverso i linguaggi della saggistica, la letteratura e la poesia, argomenti legati all’arte, i bisogni e i desideri del corpo: dall’erotismo all’omosessualità, dal cannibalismo all’automutilazione, dalla pornografia al sufismo, tutti argomenti scomodi per la tradizione islamica. «Scrivo del corpo perché il corpo esiste - dice la poetessa -. Nel mondo arabo, purtroppo, lo abbiamo velato e nascosto e di questo dobbiamo vergognarci. Non condivido i lamenti delle donne musulmane sottomesse dagli uomini: sono loro che educano i figli maschi con questi valori. La condizione in cui si trovano è una conseguenza del loro comportamento». 
Joumana è nata nel 1970 a Beirut dove vive e lavora come responsabile delle pagine culturali del quotidiano AlNahar. Non le piace cucinare, ama ballare, ridere di se stessa, bere whisky e allenarsi con la boxe. Al suo secondo matrimonio, ha scelto di non vivere con il marito perché crede «nel principio delle case separate». Si sente una leonessa che divora la vita e il suo modello di donna è Lilith, compagna di Adamo prima di Eva. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, anche in Italia dove si è fatta conoscere con il racconto I Mocassini, pubblicato in un’antologia curata da Valentina Colombo per Mondadori. A gennaio 2009 uscirà in italiano una raccolta di su epoesie dal 1997 a oggi dal titolo Adrenalina per Edizioni del Leone. Joumana non ha mai avuto paura di trattare temi censurati nel suo Paese e, nonostante abbia già ricevuto molti insulti e minacce da parte di estremisti e fondamentalisti anche per Jasad, va avanti nella sua «battaglia per la libertà e la verità che passa attraverso il corpo». 
«La mia più grande vittoria sono i commenti delle donne. Mi dicono: grazie per averci regalato un soffio di forza!».

Venerdì di Repubblica - 3/10/2008


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